Filippo Ribola nasce a Brescia (Italia) nel 1998. Studia agraria e lavora nel settore vitivinicolo per cinque anni. In questo periodo si interessa alla fotografia e scopre presto le potenzialità della fotografia documentaria e del fotogiornalismo come espressione del proprio impegno sociale. Dal 2022 realizza progetti personali con un focus multidisciplinare in ambito sociale, ambientale e umanitario.          
Nel 2023 inizia a studiare fotografia alla LABA, Libera Accademia delle Belle Arti di Brescia e nel 2024 diventa fotografo freelance. Oggi Filippo studia fotografia e lavora nell’ambito del reportage e fotografia documentaria, collabora con agenzie di comunicazione del territorio realizzando foto e video per testate giornalistiche e quotidiani. Dal 2024 inizia ad interessarsi al tema delle migrazioni interne e dell'acquisizione indebita di terre in Perù.

Da sempre mi affascinano la natura e le piante, per questo sono diventato viticoltore. La cura della vigna richiede tempo e costanza, è un arte praticata dalle persone pazienti. Servono tre anni prima che la pianta incominci a dare dei frutti e la ciclicità dell'annata costringe ad aspettare dodici mesi prima dell'arrivo della vendemmia. La viticoltura e la fotografia hanno una cosa in comune: non bisogna aver fretta. Ogni scelta dev'esser ragionata: il tema, la situazione, il momento, l'angolazione, il soggetto ed il rapporto con esso.
Solo in un secondo momento si porterà l'occhio al mirino per lo scatto. Dal mio punto di vista, risulta tutto inutile se non traspare un'emozione, un concetto o una sensazione.
 

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