Invasioni

Il rintocco degli zoccoli scandisce lo scorrere del tempo nell’immensa vallata ricolma di campi coltivati e radure. Roxana rincasa in compagnia di Ulisse, il toro bianco dal manto maculato dal fango tipico della stagione delle piogge. La donna indossa un cappello irrigidito dagli anni, un maglione di lana di alpaca allevato a pochi passi da Coporaque e un paio di pantaloni marcati adidas. Sulle spalle una sacca colorata ricolma di fave appena raccolte, “Si chiamano Abas” mi dice.

Il Perù è interessato dal fenomeno di migrazione interna da lungo tempo. Tra gli anni settanta e ottanta avvenne il primo grande esulo dalle zone agricole motivato dalle conseguenze della riforma agraria. Dagli anni ottanta al duemila l’avvento del terrorismo e la violenza politica hanno spinto molti peruviani a spostarsi lungo la cartina geografica, ma recentemente le cause dell'abbandono delle aree rurali in direzione della città sono la motivazione economica, la presenza di assistenza sanitaria, l’istruzione e la ricerca di nuove opportunità. I migranti spesso si stabilizzano nelle periferie delle città dando vita agli insediamenti umani, denominati volgarmente invasioni. Aree in continuo divenire ed espansione, caratterizzate dall’appropriazione indebita del terreno statale.         
Periferie embrionali contraddistinte da carenza o malfunzionamento di distribuzione idrica e fognaria, lottizzazione, assistenza sociale e gestione dei rifiuti. Secondo il censimento nazionale redatto dall’INEI, la città di Lima, maggiormente interessata dal fenomeno migratorio, nel 1993 deteneva poco più di 6 milioni di abitanti, ma a soli trent’anni di distanza sfiora i 10,5 milioni.         

Un suono lontano, un suono dolce e melodico si mescola agli scarichi dei motorini, le grida dei bambini che giocano per strada e i carpentieri che lavorano nella via parallela. Un ragazzo, Kelvin, suona una sequenza tratta da Bach, in strada al sole del mattino. Kelvin studia musica, praticamente vive con il clarinetto tra le mani. Sogna di entrare all’Università di Musica di Lima e, una volta diplomato, insegnare ai ragazzi che come lui sono nati nella periferia di Lima.

 
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BLACKEST ICE